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Le Fortificazioni Lucane

Nel corso del IV secolo a.C. i Lucani costruiscono grandi opere di fortificazione, che imitano le mura difensive delle colonie greche. Alcune (Serra di Vaglio, Torretta di Pietragalla, Croccia Cognato, Satriano, Baragiano) sono realizzate a doppia cortina con paramento esterno in blocchi regolari di arenaria (tecnica isodomica), spesso segnati con lettere greche, mentre il paramento interno è in pietre irregolari a facciavista. Tra i due paramenti è un riempimento in terra e pietrame (emplekton). La tecnica costruttiva comune consente di ipotizzare la presenza di maestranze specializzate itineranti coordinate da una figura di architetto di cultura greca a servizio delle popolazioni indigene. Altre fortificazioni (Muro Lucano e Monte Coppolo di Valsinni) presentano il paramento esterno costruito con pietre calcaree di grandi dimensioni di forma irregolare (tecnica poligonale). In prossimità delle porte di accesso alla città, spesso dotate di torri e camminamenti, venivano collocate iscrizioni con la dedica del magistrato locale che aveva promosso la costruzione di queste opere (Nummelos a Serra di Vaglio, Maio Arrios a Muro Lucano) Si tratta dei condottieri, dei re di cui parla Strabone (nel I secolo a. C) riferendosi ai Lucani: «...in passato vivevano in democrazia, durante le guerre veniva eletto un capo da coloro che amministravano il potere; ora sono Romani...».

Autore: Cartello affisso nel paese

 

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